Dal 1870 al 1963 è stato un albergo, poi è diventato un ristorante. La gestione è sempre rimasta nelle mani della famiglia Maurizio: è passata dalle mani di Gerolamo a quelle di Pietro nel 1909, nel 1954 è stata raccolta da Adele e dal 1963 è Pietro a portarla avanti.
Nel 1996 l’edificio è stato demolito e ricostruito. Gli interni e gli arredi invece sono originali del 1700/1800. Si può scegliere di mangiare in una delle tre salette che hanno nomi evocativi: la sala del camino e del rame, la sala delle stampe e la saletta della ghiacciaia.
La cucina è quella tipica di montagna ed è legata al territorio e alla stagione. Da non perdere, i piatti di selvaggina e con i funghi, i brasati, il coniglio e, ovviamente, i classici casoncelli.
Questo ristorante è menzionato nel libro “Arre minore bergamasca” di Luigi Angelini come tipica osteria. Nel 2015 è stato riconosciuto dalla Regione come ‘Insegna storica’.
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